LOCKE


 


LOCKE


LA TEORIA DELLA CONOSCENZA: LOCKE vS CARTESIO
Oltre ad essere il sostenitore del liberalismo, della tolleranza é considerato il precursore
dell'Illuminismo per la sua teoria della conoscenza.
Anche Locke, come Cartesio, é un sostenitore del potere della ragione umana (che valorizza
profondamente), ma ha una visione divergente di ciò che si intende con tale termine:
• per Cartesio la ragione si riconduce al possesso di idee innate che sono garantite
metafisicamente da Dio (razionalismo ed innatismo).
Per Locke é lo strumento di cui l'uomo per analizzare il mondo dell'esperienza. Per Locke la
conoscenza deriva unicamente dall'esperienza, dal mondo concreto che possiamo cogliere
attraverso in sensi. Perciò, Locke é definito il fondatore dell'empirismo.
EMPIRISMO= concezione secondo cui le idee, ossia il contenuto della conoscenza, derivano
dall'esperienza
Locke é antitetico rispetto a Cartesio e si riconduce sia alla rivoluzione scientifica che a una
tradizione empirista inglese di cui Bacone é precursore.
Da Cartesio, Locke riprende la concezione secondo cui il materiale della conoscenza é dato dalle
idee che si preoccupa di spiegare e catalogare.
IL CRITICISMO ED I LIMITI DELLA CONOSCENZA
Il Saggio sull'Intelletto umano é l'opera principale di Locke preceduta da un'epistola ai lettori in
cui spiega le motivazioni che l'hanno indotto a redigere il volume. Parla di una serata trascorsa
con i suoi amici durante la quale cercano di trovare invano risposte che potessero spiegare
all'unanimità le grandi questioni esistenziali.
Locke sostiene che, prima di definire qualcosa, bisogna comprendere quali conoscenze sono
alla nostra portata e quali non possono essere raggiunte. Altrimenti, se si parla di qualcosa che
non si può conoscere, la discussione e la ricerca perdono di significato. Locke si preoccupa così
di definire la conoscenza ed il suo limite.
Questa atteggiamento in filosofia é detto CRITICISMO= l'esame dello strumento conoscitivo per
attestarne la validità. Prima di raggiungere alcune verità, il passo preliminare é comprendere la
mente dell'uomo e come la conoscenza stessa viene costituita.
Se l'origine della conoscenza é l'esperienza, si può conoscere solo ciò che deriva dai sensi.
Alcuni concetti come Dio, l'anima e l'immortalità sono tutte questioni che sfuggono alla
conoscenza. Dio viene escluso dall'ambito conoscitivo.
Bisogna stabilire i limiti della conoscenza sia per rifiutare la metafisica, ma anche per evitare di
incappare nello scetticismo. In tal modo é possibile dedicarsi alla porzione di scibile alla portata
dell'uomo senza invischiarsi in questioni imperscrutabili.
Esempi:
LAMPADA= leggendo al lume di una candela/lampada in una stanza buia, si può leggere solo ciò
che la luce rivela, quello che é al di fuori dal suo alone rimane nell'oscurità. LA CONOSCENZA É
LIMITATA, MA, ANCHE SE NON É ASSOLUTA, PUÒ ESSERE UTILIZZATA ED É FINALIZZATA AL
BENESSERE DELL'UOMO. É LIMITATA, MA NON PER QUESTO PRIVA DI SCOPO. É UNA
CONOSCENZA SPENDIBILE. Lo scopo della conoscenza per gli illuministi era migliorare la
società, la conoscenza serve a vantaggio dell'uomo. La conoscenza, anche per gli illuministi
deriva dall'esperienza. Di conseguenza, Locke si lega all'Illuminismo sia per la valenza della
conoscenza che per il rapporto che si ha con essa,
Se si rifiuta la conoscenza poiché limitata é come se, sostenendo di non poter volare, si
rinuncia automaticamente anche a camminare.
LOCKE vs INNATISMO
Il primo capitolo della sua opera é legato alla demolizione dell'Innatismo, nella fattispecie
contrasta le idee di Platone, Cartesio ed un circolo di studiosi di Cambdrige. Lock presenta 3 idee
considerata all'epoca innate e tenta di confutarle: Dio, la morale, il principio di non
contraddizione. Si avvale sempre del metodo intuitivo.
DIO= non tutti credo nell'esistenza di Dio, il sentimento religioso non é unanime negli uomini
PRINCIPI MORALI= non tutti si rispecchiano nei medesimi ideali che variano da popolo a popolo.
Fa riferimento anche ai bambini (i quali non hanno una netta distinzione del bene e male, una

logica radicale o chiaro principio di non contraddizione ) e a coloro che sono affetti da
disfunzioni cognitive.
COS'È LA MENTE?
Locke sostiene che nella nostra mente non possiamo creare o distrugge nessun'idea che ci viene
dall'esperienza. La mente é solo passiva, tutto ciò che conosciamo deriva dall'esperienza (se
pensiamo ad un colore, significa che l'abbiamo visto nella realtà, altrimenti sarebbe impossibile
pensarlo).
Alla nascita la nostra mente é un foglio bianco su cui a poco a poco l'esperienza aggiunge
contenuti.
Questa concezione é agli antipodi rispetto all'idea di Descartes che riteneva che l'uomo, al
momento della nascita avesse già delle idee connaturate a sé.
Secondo Locke, l'assenza di esperienza implica l'assenza di idee.
QUALI TIPOLOGIE DI IDEE ESISTONO?
Le idee più importanti sono quelle semplici divise in:
• Di sensazione= ci derivano dai sensi. Se derivano da un senso solo sono colori, odori, sapori, se
provengono da più sensi insieme ci permettono di comprendere la dimensione e la struttura di
ciò che ci circonda. Le recepiamo in maniera passiva.
• Di riflessione: derivano da un senso interno, dall'autocoscienza e dalla percezione dei nostri
vissuti. Sono la consapevolezza del mondo sperimentato attraverso le sensazioni.
Le idee di riflessione si sviluppano a partire da quelle di sensazione: sono la nostra reazione
interna agli stimoli esterni. Se non si hanno sensazioni esterne, viene meno la riflessione. La
riflessione non può prescindere dalle sensazioni poiché nasce come rielaborazione delle
percezioni sensoriali.
Per Cartesio il pensiero é indipendente e svincolato dai sensi (la conoscenza non deriva
dall'esperienza), per Locke la conoscenza deriva sempre da dati recepiti attraverso i sensi, non é
un'attività che sussiste di per sé, ma presuppone un contenuto che deriva dagli stimoli
sensoriali.
Le idee sono proiettate nella mente dalle qualità dei corpi del mondo esterno (sussiste sempre la
divisione in oggettive e soggettive).
Alle qualità primarie corrispondono le proprietà oggettive dei corpi (una grandezza, una forma e
tutto ciò che può essere misurato quantitativamente). Le qualità secondarie dipendono dal
rapporto fra gli organi sensoriali e la realtà (l'effetto sui nostri organi prodotto dalle qualità
primarie dei corpi= quando le qualità primarie entrano in contatto con i nostri sensi, danno
origine alle secondarie). Non esiste un odore, un colore nel corpo, l'odore nasce nel soggetto
senziente quando entra in contatto con l'oggetto stesso.
La mente é un ricettacolo passivo, ma diventa attiva quando, combinando fra di loro più idee
semplici, forma idee complesse. All'idea complessa non corrisponde nulla di concreto nella
realtà, nella realtà vi sono solo qualità associate ad idee semplici (le idee complesse non hanno
nessuna corrispondenza con il mondo esterno e sono create dall'uomo sulla base delle idee
semplici).
Esempi di idee complesse:
1) IDEE SI SOSTANZE= si formano quando si uniscono tante idee semplici. Abbiamo solo delle
singole percezioni che assembliamo insieme (se parlo di qualcosa di rotondo, succoso e
profumato, da tale idee semplice ricavo l'idee complessa della mela). Se non vi fossero idee
complesse, la comunicazione sarebbe impossibile poiché basata su un linguaggio tediante e
penoso fatto da un periodare troppo lungo. Le idee complesse sono artifici di sintesi che
agevolano la comunicazione
IDEE DI RELAZIONE: le idee semplici vengono messe in relazione (l'idea di causa ed effetto, ad
esempio percepire che il fuoco produce il calore, oppure i concetti di identità e diversità). Non
é detto che corrispondano necessariamente a qualcosa di esistente nella realtà.
IDEE DI MODI= si considerano più idee e si ricavano da esse una loro modalità di
comportamento/proprieta.
Esempio: spazio e tempo. Osservo la realtà da cui astraggo la dimensione spazio-temporale. Il
focus é su un solo aspetto della realtà che non esiste veramente, ma deriva da un modo che
abbiamo di interpretarla.
Per attenersi alla realtà dovremmo fare riferimento a singole percezione, ossia alla idee semplici.
LE IDEE SEMPLICI SONO ALLA BASE DELLA CONOSCENZA ED AD ESSE CORRISPONDE SEMPRE
QUALCOSA DI ESISTENTE, NEL LORO CASO, LA MENTE É PASSIVA:SI LIMITA A RECEPIRLE E
NON PUÓ DECIDERE DI ACCETTARLE O NO
LA MENTE É ATTIVA NEL MOMENTO IN CUI UNISCE PIÚ IDEE SEMPLICI FORMANDO IDEE
COMPLESSE ALLE QUALI PERO NON CORRISPONDE NULLA DI CONCRETO.

IDEA DI DIO
Per Cartesio l'idea di Dio é innata. Per Locke l'idea di Dio é un'idea complessa che la mente
umana forma a partire da idee semplici.
L'idea di conoscenza imperfetta può essere espansa: posso moltiplicare all'infinito l'idea della
mia conoscenza limitata ed in tal modo ottengo l'idea di onniscienza.
Lo stesso si fa con l'idea di onnipotenza: moltiplico all'infinito l'idea semplice di potenza.
La conoscenza parte sempre dunque da idee semplici che si combinano. Nel caso di Dio, si
tratta di portare all'infinito l'idea sia di conoscenza che potenza.
Idea di eternità : mi immagino un arco di tempo limitato che espando all'infinito e applico lo
stesso principio alla dimensione spaziale.
Unendo le idee semplici di potenza, conoscenza, tempo e spazio portate all'infinito, si crea
l'idea complessa di Dio.
Non si può avere nessuna prova di Dio attraverso l'esperienza, perciò é una costruzione mentale
dell'uomo.
COME DEVE ESSERE INTERPRETATA LA SOSTANZA?
La sostanza é il soggetto a cui si riferiscono le qualità
É auto sussistente ed autonoma, il fondamento della realtà ed il suo significato profondo. Se si
conosce la sostanza si ha una comprensione profonda ed oggettiva della realtà.
Cartesio credeva di aver definito la sostanza della realtà sia come una res cogita che extensa.
Anche per Cartesio le sostanze sono il fondamento della realtà; l'essenza dell'uomo é il pensiero,
di conseguenza l'uomo é un soggetto pensante,
Locke ribalta la visione di Cartesio ed esclude di poter conoscere la realtà oggettivamente.
COS'È LA SOSTANZA PER LOCKE?
L'idea di sostanza nasce dall'unione di più idee semplici, quindi é complessa. Secondo Locke la
nostra mente può arrivare solo al livello delle idee semplici, delle qualità sensibili.
Passaggi per arrivare all'idea di sostanza:
Osserviamo che alcune idee semplici spesso si presentano unite insieme
2. Questo insieme di idee semplici viene identificato con un unico nome in modo da rendere
immediata, rapida ed efficace la comunicazione
3. Vi é un errore: siamo portati a considerare questo insieme di idee semplici come un'ulteriore
idea semplice. Al nome che si attribuisce a questo insieme di idee si fa erroneamente
corrispondere un'idea semplice
4. CONCLUSIONE: cos'é la sostanza per Locke? Locke ipotizza che esista un soggetto portante,
un substrato su cui poggiano tutte le qualità. La sostanza rimane al rango di ipotesi: si ha la
certezza degli attribuiti del soggetto (rappresentati da idee semplici che derivano dalle single
percezioni), ma solo l'ipotesi che essi poggino su qualcosa di concreto.
LA SOSTANZA É UN SOSTRATO SUPPOSTO, MA SCONOSCIUTO SU CUI DEVONO POGGIARE LE
QUALITA.
LOCKE NEGA L'ESISTENZA DELLA SOSTANZA O DICE SOLO CHE È INCONOSCIBILE?
Locke non dice in maniera esplicita se la sostanza esista o meno, ma pare che fosse più
propenso a dire che non si può conoscere, infatti anche se esistesse, non potremmo saperlo.
Esempio: ad un indiano chiedono su cui poggia il mondo. Egli risponde la tartaruga. Quando gli
chiedono su cosa poggia la tartaruga, l'indiano risponde che non lo sa. Per Locke lo stesso
problema si pone per la sostanza: si elencano le varie componenti di un soggetto senza arrivare
mai ad un'essenza unitaria.
Usiamo certe parole senza saperne il significato in maniera chiara e distinta. Dovremmo parlare
solo di ciò che esiste effettivamente nella realtà, tuttavia poiché non ci atteniamo solo alle idee
semplici, usiamo termini che non sapremmo definire con precisione.
Per Locke le essenze reali (sostanze) del mondo che ci circonda sono inconoscibili= non
sappiamo qual é la natura profonda di una realtà da cui derivano le sue caratteristiche esteriori.
Da Talete in poi, l'obiettivo dei filosofi era comprendere il fondamento della realtà. Locke é
invece il primo a mettere in dubbio la possibilità di conoscere la realtà appieno, perciò
dovremmo limitarci a descriverne l'aspetto attraverso le qualità semplici esteriori. Tuttavia, é
possibile stabilire l'essenza nominale delle cose, ossia l'insieme dei caratteri che permettono di attribuire un nome ad una determinata realtà /fenomeno.
COS'É L'ESSENZA NOMINALE?
É qualcosa di superficiale, stabilito su base convenzionale che corrisponde ad un' idea generale
ricondotto ad un insieme di individui che condividono alcuni aspetti comuni.
La scelta di riferirsi ad un 'idea generale si ricollega al rendere immediata la comunicazione: la
mente infatti non potrebbe attribuire un nome specifico tutti gli esseri che abbiamo visto.
Non é possibile avere una conoscenza oggettiva e profonda della realtà, ma dobbiamo limitarci
alle nostre percezione sensoriali (mutevoli e soggettive ) che innescano le idee semplici. La
conoscenza non é nemmeno universale: tutte le percezioni che abbiamo sono individuali e
variano da soggetto a soggetto. Le sensazioni dovrebbero essere distinte ed individuali.
Possiamo conoscere solo le essenze nominali funzionali alla comunicazione fra le persone
Idee generali= nomi che noi utilizziamo per identificare una serie di elementi che si
assomigliano. Se notiamo somiglianze fra individui diversi e li associamo ad un'unica categoria,
abbiamo un'idea generale. Le idee generali corrispondono alle essenze nominali. Le idee
generali non corrispondono a qualcosa di esistente, ma sono dei segni convenzionali per
rendere più agevole la comunicazione: nella realtà esistono solo cose individuali, siamo noi che
autonomamente individuiamo somiglianze fra esse associandole a categorie.
COME SI FORMA UN'IDEA GENERALE?
Consideriamo diversi individui ed eliminiamo tutti gli aspetti particolari legati a circostanze
spazio-temporali e specifiche.
2.
Si prendono in esame gli aspetti comuni svincolati da ogni esperienza particolare.
3. Si ottiene l'idea generale, che é un nome. I nomi sono dei segni che usiamo per comunicare
cui non esiste nulla di concreto= Locke é nominalista
ERRORI
• Associare la parola ad una cosa concreta (le parole sono delle convenzioni per riferirsi ad una
pluralità di esseri che presentano delle peculiarità comuni, ma non coincidono ad un essere
specifico)
• Non abbiamo una conoscenza reale, ma utilizziamo dei termini per celare la nostra ignoranza
(certe volte usiamo, anche volontariamente , parole che non conosciamo).
• L'uomo dovrebbe partire dalla propria esperienza e formarsi da sé le idee complesse per un
corretto approfondimento del linguaggio, invece, non appena inizia a compiere esperienze gli
vengono insegnate le parole corrispondenti alle idee complesse, prima che possa ricavarle egli
stesso da ciò che conosce. In questo modo, tali parole restano generiche ed astratte, usate più
per conformismo che per conoscenza autentica.
LINGUAGGIO
Il linguaggio é convenzionale, ma non arbitrario, le parole nascono per agevolare la
comunicazione in una società, perciò sono legata alla visione del mondo che questa società
presenta. Ciò spiega la varietà di termini nelle varie culture (alcuni popoli usano una gamma
vasta di termini per indicare un elemento, mentre in altri un termine per ricondursi a tale
soggetto non esiste)
MODALITÀ E LIVELLI DI CONOSCENZA
Nei primi tre libri sul saggio dell'intelletto umano Locke sostiene che la conoscenza deriva
dall'esperienza e che oltre alle idee semplici di sensazione non possiamo conoscere nulla (il
materiale della conoscenza é dato dalle idee semplici di sensazione, da cui derivano quelle di
riflessione e quelle complesse).
In tale prospettiva, verrebbe meno ogni principio metafisico.
Tuttavia, Locke manifesta un'incoerenza: nell'ultimo libro dimostra l'esistenza dell'anima e di
Dio. Si sofferma sulla conoscenza nell'ultimo capitolo: le idee sono il materiale della
conoscenza, ma non rappresentano essa.
La conoscenza nasce quando giudico l'accordo o il disaccordo fra le idee. La conoscenza é un
giudizio
Stabilisce tre modalità di conoscenza :
INTUIZIONE= con essa si può cogliere l'esistenza dell' "io" (come Cartesio)
DIMOSTRAZIONE= ragionamento deduttivo. L'accordo o il disaccordo fra idee si coglie
mediante passaggi. Attraverso un ragionamento, Locke dimostra l'esistenza di Dio= esiste
qualcosa, il nulla non può aver prodotto questo qualcosa, quindi esiste qualcosa che ha
prodotto il mondo. IL NULLA NON PUÒ PRODURRE NULLA, QUINDI DEVE ESSERCI UN QUALCOSA
• SENSAZIONE= permette di cogliere l'esistenza del mondo esterno. Si può esserci certi di
questa esistenza, solo nel momento in cui la percepisco. Attraverso i sensi, nell'Hic et nunc,
percepisco l'esperienza. Nel memento in cui la percezione sensoriale cessa, non si può avere
più certezza del mondo esterno.
Anche se la sensazione é passata, per avere certezza del mondo esterno, ci si può avvalere della
testimonianza di terzi (se una pluralità di persone é d'accordo, si ha certezza). La ripetizione
dell'esperienza che produce circostanze simili a quelle passate é utile a ciò.
Esistono due livello di conoscenza :
KNOWLEDGE= é certa e riguarda la conoscenza dell'io (deriva dall'intuizione ), di Dio e della
sensazione attuale che mi dimostra il mondo esterno
JUDGMENT=é solo (molto) probabile poiché non fa capo alla sensazione attuale e a ciò che
percepisco direttamente.
Per Locke dobbiamo accontentarci della conoscenza probabile ed usarla a vantaggio dell'uomo.
La nostra conoscenza é crepuscolare, ossia limitata. Abbiamo solo un' isola di certezza in un
mare di probabilità, tuttavia questa conoscenza limitata e probabile é sufficiente a soddisfare i
bisogni della vita dell'uomo (non é necessario avere, come sostiene Cartesio, arrivare ad un
livello assoluto di certezza e conoscenza).
La filosofia di Locke pone le basi dell'Illuminismo : la conoscenza nasce dall'esperienza e deve
recare vantaggio all'uomo. Rifiuto del dogmatismo (la conoscenza non é più vista come un
patrimonio innato ed immutabile di idee. La conoscenza può essere ampliata accumulando
nuove idee semplici attraverso nuove esperienze)
CARTESIO vS LOCKE
• Cartesio è dogmatico perché ritiene che la conoscenza sia un ventaglio di idee innate che
derivano da Dio e di conseguenza non possono essere modificate
• Locke non é dogmatico perché crede che la conoscenza possa essere ampliata attraverso
nuove esperienze per ottenere nuove idee semplici. Lo strumento tecnologico può facilitare
l'acquisizione di idee semplici poiché consente di vedere fenomeni che prima erano
imperscrutabili. Le essenze nominali possono essere modificate a fronte di nuove scoperte che
permettono di ridefinire le proprietà dei corpi.

POLITICA 

Lock oltre ad essere il fondatore dell’empirismo è considerato anche il principale teorico del pensiero liberale e democratico moderno. Le sue idee sulla politica ebbero vasta eco in tutta Europa e influenzarono i padri della dichiarazione di indipendenza e della costituzione degli Stati Uniti d’America. Il filosofo inizia le sue riflessioni partendo dalla definizione dello stato di natura, quella ipotetica condizione originaria in cui si trovano gli uomini quando non sono ancora associati tra loro e disciplinati da una serie di norme positive .egli però ha una visione positiva della natura umana poiché crede che i soggetti dello stato di natura non siano esseri sociali e morali, dotati di un generico diritto su tutto, ma individui illuminati dalla ragione. Essi possiedono una legge morale di carattere razionale, che deriva direttamente da Dio e prescrive il rispetto di tre diritti specifici, naturali e inalienabili ovvero la vita la libertà e la proprietà. Lo stato di natura non è una condizione di licenza senza freni, ma una dimensione in cui vige una norma razionale che assicura il criterio generale per una vita pacifica e armoniosa e che stabilisce fin dove può estendersi la libertà di ciascuno, in modo tale che non le dà la libertà degli altri. Locke ammette che in tale stato originario manca la garanzia del diritto: chiunque potrebbe prevaricare sugli altri mosso da egoismi personali. La condizione dello stato di natura per quanto non concepita la maniera di Hobbes come la guerra di tutti contro tutti i presentatori il filosofo inconvenienti che è indispensabile riconoscere e superare.a questo scopo gli individui devono stipulare tra loro un contratto di natura sociale, concezione definita appunto contrattualismo. Esso comporta due accordi il patto di unione e il patto di sottomissione con cui decidono di sottomettersi ad un’autorità che ha il compito di perseguire nel modo migliore di obiettivi collettivi . Se per Hobbes il contratto equivale alla totale sottomissione dei diritti al sovrano secondo Locke lo Stato nasce per tutelare i diritti naturali e inviolabile di ciascuno di essi e la sua autorità è vincolata al rispetto della legge. Il potere è affidato al governo con il fine di garantire ai membri della società la vita, libertà e la proprietà e quindi per sua stessa natura, non può essere assoluto e arbitrario.in tal senso il contrattualismo Lock Jano è fortemente radicato nel Gius naturalismo. Per Lock il governo trae la propria legittimazione dalla salvaguardia e dal rispetto di diritti naturali dei singoli. 
E l’uomo al diritto inalienabile di godere disporre dei suoi beni. Per la prima volta nella storia del pensiero politico si afferma che la legittimazione della proprietà privata sta nel lavoro: la proprietà non è un privilegio acquisito, ma il frutto dell’azione umana; tale concezione rispecchia gli interessi dei nuovi ceti borghesi terrieri mercantili affermatisi la dinamica società inglese del XVII secolo. Locke riconosce anche dei limiti alla proprietà privata egli sostiene infatti che gli uomini essendo solidali in quanto figli di Dio, non devono appropriarsi delle cose smodatamente perché così priverebbero gli altri di ciò che è necessario alla sopravvivenza. Il filosofo rende in operante tale limitazione in quanto aggiunge che il possesso di una maggiore quantità di beni è giustificato dall’uso della moneta, che può essere accumulata senza far torto a nessuno. Per Lock la proprietà privata non è costituita soltanto da possedimenti materiali, ma in termini più generali dalla vita, alla libertà e dagli averi, e che la società politica nasce proprio per tutelare tale diritto, il più minacciato dello stato di natura. 

E i principi fondamentali del liberalismo sono 3:1) il potere politico si fonda sul consenso dei cittadini espressi attraverso decisioni della maggioranza dei loro rappresentanti e consenso che deriva il contratto sociale. 2) lo Stato non può governare in modo arbitrario, cioè secondo la propria volontà, ma deve attenersi alle norme promulgate, dichiarate riconosciute da tutti.tra i diritti fondamentali che lo Stato deve garantire che sono quello alla proprietà privata la libertà di pensiero di espressione e il diritto alla vita. 3) il potere legislativo deve essere separato da quello esecutivo



 

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